giovedì 1 novembre 2018

Troppo peso o Troppo poco non va bene

La nostra salute dipende da molti fattori : genetici, comportamenti personali e stili di vita (una corretta alimentazione e regolare attività fisica) e uno stato psichico ottimale.
Tutti siamo ben consapevoli che essere sovrappeso o addirittura obesi ma, al contrario, anche troppo magri, comporta un aumento de rischio di insorgenza di malattia con decorso fatale: studi recenti indicanod che si accorcia l'aspettativa di vita di quattro anni
Un recente studio pubblicato da Lancet Diabetes and Endocrinology coordinato dalla London School of Hygiene ha quantificato il gap esistente tra chi ha un indice di massa corporea (Bmi) 'normale', range compreso in generale tra 21 e 25, e chi invece si trova al di fuori di questo range di normalità.
Questa  ricerca ha coinvolto oltre 3,6 milioni di persone in Gran Bretagna, ne sono state studiate le cartelle cliniche elettroniche compilate dai medici di base che hanno collaborato, mettendo in conto anche altri fattori potenzialmente pericolosi, come il fumo o eventuali patologie preesistenti.
Dallo studio emerge che per le persone obese, indice BMI calcolato superiore a 30, l'aspettativa di vita si riduce di 4,2 anni per gli uomini e 3,5 per le donne rispetto a chi ha un range BMI normale, con particolare riferimento  a tumori e malattie cardiovascolari, considerando anche altre patologie potenzialmente fatali, da quelle respiratorie al diabete. 




Per chi è sottopeso, ovvero BMI inferiore a 20, invece, il risultato considera una riduzione di 4,3 anni per gli uomini e 4,5 per le donne, trovando come cause una serie di patologie diverse, dall'Alzheimer al suicidio.

Gli autori su questo ultimo dato relativo al sottopeso precisano: "Questo legame potrebbe essere il risultato del fatto che la perdita di peso è un sintomo per molte malattie".

Il dato certo che emerge da questo studio è che il rischio aumenta all'aumentare del peso : per le malattie cardiovascolari la probabilità minore di morte è con un Bmi di 25, questo rischio aumenta del 29% per ogni cinque punti di aumento rispetto al BMI indicato.

Considerando il rischio di tumore invece, l'indice di massa corporea minimo considerato è 21, l'aumento del rischio è del 13% per ogni 5 punti di aumento del BMI.




Krishnan Bhaskaran, autore principale dello studio ci dice che "L'indice di massa corporea è uno degli indicatori principali di salute".

L'indice BMI è sicuramente legato al rischio di morte in generale e questo lo si sapeva, ma ancora non eraano state condotte molte ricerche sul legame con le cause specifiche.

Lo studio in oggettoha colmato questa lacuna, risultando un prezioso aiuto per ricercatori, pazienti e medici che potranno capire meglio come l'essere sottopeso e il peso in eccesso si possano associare a problemi di salute dovuti al cancro, alle malattie respiratorie o a quelle del fegato".

Questi risultati sono campanello d'allarme per tutti i paesi civilizzati, Italia compresa, perche nella popolazione censita vi  è un'alta prevalenza di persone in sovrappeso o obese. 

Secondo gli ultimi dati pubblicati nel rapporto Osservasalute più di un terzo della popolazione adulta (35,3%) risulta essere in sovrappeso, mentre una persona su dieci è obesa (9,8%).

Nonostante il grado di malnutrizione esistente sul pianeta, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) l’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica nel mondo. 
Siamo infatti di fronte a una vera e propria epidemia globale, che si sta diffondendo in molti Paesi e che può causare, in assenza di un’azione immediata, problemi sanitari molto gravi nei prossimi anni.
A livello psicologico, l’obesità può stravolgere completamente la vita di una persona: chi è obeso spesso viene isolato e sottoposto a una vera e propria stigmatizzazione sociale, che rende difficile qualunque tipo di socialità. In particolare, i bambini in sovrappeso tendono a sviluppare un rapporto difficile con il proprio corpo e con i propri coetanei, con conseguente isolamento, che spesso si traduce in ulteriori abitudini sedentarie.

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