sabato 1 ottobre 2022

Wide Open un libro per Natale

 


Questo nuovo libro vuole raccontare la storia di un concorso homebrewer, che negli anni si è affermato a livello nazionale distinguendosi per la qualità dei giudizi espressi nelle schede che vengono inviati a ogni partecipante, indipendentemente dalla posizione di classifica.

Sicuramente il montepremi, da sempre è uno dei più ricchi in Italia, è un fattore importante ma non quello più importante per partecipare a un concorso di questo livello.

La giuria selezionata grazie al sapiente lavoro del nostro presidente di giuria Matteo Selvi, noto homebrewer nonchè giudice Bjcp affermato, ci permette di avere un parterre di amici bravissimi che cercano non solo di giudicare ma soprattutto di dare consigli e suggerimenti spiegando all'homebrewer gli errori commessi, errori che hanno determinato i difetti evidenziati nella scheda compilata.

Il libro non è solo storia, ma anche la raccolta delle meravigliose ricette che hanno segnato il percorso di questo affascinante nostro concorso, ma oltre a queste, vengono messe a disposizione di chi vorrà prendere il libro, una serie di altre ricette di birre incredibili che hanno sfiorato la vittoria oppure si sono distinte in ogni caso pur non vincendo per il valore intrinseco della birra presentata.

Chi lo ha preso mi ha scritto che lo ha letto tutto di un fiato, facendosi coinvolgere nell'atmosfera del racconto e che ha molto apprezzato le ricette che ha trovato, alcune delle vere e proprie chicche, presenti nei nostri archivi che a volte neppure gli stessi homebrewer hanno più a disposizione.


L'esempio più eclatante è di questa stupenda birra, vincitrice dell'edizione del 2013 realizzata da due ragazzi che si sono poi distinti nel loro percorsi di protagonisti del mondo della birra artigianale : Nicola Coppe e Fabio Polesel.
In quello stesso anno si distinse un homebrewer che oggi è uno dei grandi birrai della nostra birra artigianale italiana, Giovani Faenza, head brewer di Ritual Lab, 

Molti homebrewer sono passati  per le forche caudine del concorso, spiccando il volo e distinguendosi in futuro come veri e propri artisti della birra artigianale.

Un altro esempio ? Antonio De Feo, noto homebrewer conosciuto nei forum con l'aka Jigen_Daisuke , che da homebrewer vince quasi a sorpresa l'edizione del 2014 e oggi affermato cofounder del progetto Cask Irpinia Barrel che tante soddisfazioni gli sta regalando.
Ebbene in questo libro troverete la ricetta originale della birra vincitrice di quell'edizione, tale e quale a quella brassata all'epoca da Tonino nostro.

Black IPA Amarok

(lupo gigante della mitologia Inuit)

 

OG 1.060 - IBU Tinseth 67 -  BU/GU 1 - EBC 50


La ricetta l'abbiamo pubblicata così come la ha mandata e scritta il nostro vincitore dell'edizione sopra citata.

Il libro è pubblicato nell'ambito delle pubblicazioni promosse dalla Brasseria Veneta e il suo ricavato va ad alimentare il fondo della solidarietà della nostra associazione.

Un bel libro da leggere, con tante belle ricette che saranno un prezioso spunto per molti homebrewer, sicuramente potrebbe diventare un gradito regalo di Natale da fare a se stessi o da regalare a qualche amico.

Chi desiderasse averlo con dedica autografata e a prezzo Brasseria Veneta, scriva una mail a brasseriaveneta@gmail.com (numero copie limitate, secondo disponibilità dell'associazione)

Cheers !!! 

sabato 24 settembre 2022

I Malti Base : Pale Ale

 

MALTO PALE ALE

Per il riferimento alla ruota degli aromi della Weyermann, malti distribuiti da Uberti, leggete il precedente articolo sul malto pilsner per avere ragguagli e riferimenti.

E' importante ricordare che un malto base è considerato tale quando ha un potere diastatico alto, ovvero quando possiede un alto contenuto enzimatico, e per questo motivo può essere utilizzato fino al 100% all’interno della ricetta.

Questo malto inglese è la risposta britannica al tedesco malto Pilsner di cui abbiamo parlato in precedenza. 
Viene essiccato ad una temperatura superiore così da conferire un aroma biscottato e di miele, con un colore leggermente più intenso rispetto al pilsner. 
Ricordiamo che rispetto al Pilsner ha una concentrazione di enzimi maggiore, è la base perfetta per tutte le Ales britanniche e scozzesi, le Stout irlandesi e gli stili tipici nordeuropei e nordamericani. 
Il suo colore EBC va da 5,5 a 7 , Lovibond 2,5-3,3 , SG: 1,030 - 1.032.
Da utilizzare in  tutte le Ales in stile britannico e americano, IPA, APA, Scotch, Stout e Porter.



Il Malto Maris Otter è fondamentalmente un Pale prodotto da orzo distico, tra i più pregiati, coltivato principalmente in Inghilterra. Il suo aroma tende molto al biscotto ed è un malto base particolarmente caratterizzante. Alcuni tra i più classici stili del Regno Unito esigono questo malto come base, proprio per la sua particolare “presenza maltata” nella birra.

Anche questo va utilizzato per tutte le Ales in stile britannico, Bitter, Scotch, Old, Brown, Stout e Porter.

Confrontando questa ruota con quella del pilsner risultano subito evidente le differenze solo visive sulla disposizione dei puntini dei vari aroma e la loro scala.

A livello sensoriale è un malto che da fini note di pane, frutta secca e miele.

Rispetto al Pilsner stessa umidità (5%) , Extract dry substance lievemente inferiore 79% , leggermente meno friabile 78% , tutti gli altri parametri sono simili a quelli del pilsner.

Nella ruota è facile notare che si evidenziano subito lo Sweet e il Malty Sweet, con note di caramello e toffee, miele, frutta secca e pane e una puntina di cacao.

Un malto dal punto di vista aromatico legggermente più complesso del pilsner, aromi che ci fanno ben comprendere perchè va utilizzato negli stili sopra descritti.

Il Maris Otter è un "cultivar" nato e cresciuto in Inghilterra dall'incrocio di due varietà, i chicchi sono leggermente più grandi e ha un basso contenuto di proteine, meno DMS e un livello di azoto prontamente assimilabile (FAN), adatto alle birre in stile britannico, molto caratterizzante e "invadente" per la sua incisiva maltosità e per i toni biscottati.
Rispetto al Pale ha un costo più elevato per i vari requisiti di qualità che deve superare: le aziende che lo coltivano devono garantire una certa filiera produttiva, un suolo adatto per la coltivazione e probabilmente anche una resa per ettaro minore rispetto ad altre varietà.



venerdì 23 settembre 2022

I Malti Base : Pilsner

 


La Weyermann di Bamberga, malti distribuiti da UBERTI Venezia , ha sviluppato e pubblicato una serie di flavour wheels per descrivere i propri malti.  

Queste ruote degli aromi risultano pratiche e di grande utilità per gli homebrewer,in quanto raggruppano i diversi gruppi aromatici, sia nella versione kernel (ovvero quando li assaggiamo prima del mash, in particolare per i malti caramello e speciale), sia nella versione “wort” (ovvero successiva al mash):

  1. Aromi tostati: caffé, cacao, cioccolato, mandorla tostata, frutta secca, pane
  2. Aromi affumicati: legno affumicato, chiodo di garofano
  3. Aromi fruttati: mandorla, nocciola, uva passa, vaniglia
  4. Aromi maltati: miele, biscotto, marmellata, malto
  5. Aromi caramellati: toffee, caramello
  6. Gusto: acido, dolce, amaro

Analizzeremo e descriveremo in successione i due malti base per eccellenza : il malto pilsner e il malto pale ale, malti che entrano nei grist di ogni birra a seconda dello stile che andremo a brassare.

Prima di parlare di luppoli e lieviti nonchè delle spezie, senza dimenticare il profilo dell'acqua, conoscere i malti nella loro interezza aromatica oltre che nelle caratteristiche squisitamente chimiche, è sicuramente il punto di partenza per chi decide di avvicinarsi con passione al mondo dell'homebrewing.

MALTO PILS

E' un malto realizzato con l'orzo da birra della migliore qualità tedesca, fornisce la base perfetta per tutti gli stili di birra, in particolare per le birre a bassa fermentazione. 

Questo malto viene essiccato inizialmente a bassissime temperature, poi vari step di temperatura da 60°C fino a 80°C per una durata che varia da poche ore o per diversi giorni. 

Il malto assume un colore molto chiaro ed un sapore delicato, ma distintivo di crosta di pane dorata. Il livello di concentrazione degli enzimi, all’interno della materia prima, rimane tale da consentire la conversione dell’amido in zuccheri fermentabili, sia che siano utilizzati in purezza che in miscela con altri malti.

All'Olfatto si percepiscono il dolce maltato con leggere note di miele, che risultano più apprezzabili masticando un chicco.

Il colore  2,5 pre boil - 4,5 post boil EBC o 1,4-2,1 Lovibond, SG 1.030-1.032.

L' attività enzimatica molto elevata è tale da potere trasformare il contenuto di amidi rilasciato anche da altri malti inclusi nel grist. E' un malto che può essere utilizzato al 100% nella ricetta della nostra birra.


Questa è la ruota specifica realizzata per il pilsner - wort ovvero successiva al mash.


A prima vista uno potrebbe essere indotto a non capirci niente, ma guardandola con attenzione risultano evidenti i vari tipi di aroma, essi hanno un numero in una scala da 1 a 5 che ci permette di identificare i principali aromi forniti da questo malto al mosto (wort).

La scala 3 evidenzia l'aroma Sweet = Dolce, che riusciamo ad apprezzare facilmente masticando un chicco di questo malto.
La scala 2 identifica l'aroma Malty Sweet = Dolce Maltato, che caratterizza in maniera decisa questo malto d'orzo.
La scala 1 ci dice che in minima quantità si possono apprezzare altri aroma come il miele, biscotto e il caramello (aromi caramellati), in maniera poi appena percettibile si possono trovare vaniglia, nocciola (aromi fruttati). 
Nella scala del gusto dolce si rileva amaro e acidità, ma in misura minimale comunque sovrastati dalla dolcezza maltata, mentre nella scala degli aroma tostati si vede al di sotto del valore 1 l'aroma Bready = sapore di panato.

L’indice di Kolbach di questo malto va da un minimo di 36 a un max di 42% , è un parametro indicativo del grado di modificazione del malto. 
I valori desiderati per malti base si aggirano intorno al 35-40% per malti Pils, e al 40-45% per malti Pale. 
Valori più alti indicano che vi è stata un’azione troppo spinta degli enzimi proteolitici, che quindi hanno degradato eccessivamente il contenuto proteico. Ciò potrebbe comportare mancanza di corpo e soprattutto compromettere la tenuta della schiuma.Valori più bassi caratterizzano invece un malto sottomodificato, che potrebbe quindi presentare una eccessiva quantità di proteine responsabili di formazione di torbidità, ed una minore resa in estratto (a causa del reticolo proteico che avvolge i granuli di amido).

La friabilità  è pari a 84%, questo indica la facilità con la quale il chicco di malto viene frantumato (a seguito dei processi biochimici avvenuti durante la maltazione esso risulta assai più friabile dell’orzo tal quale). Anch’esso è un indice della modificazione del malto.

Altro valore da considerare è Extract (dry substance) che è pari a 80,5%, dato importante per calcolare la resa dei malti e quindi l’efficienza del proprio processo di ammostamento, ossia l’Estratto sul secco (macinato fine). Questa valore indica la percentuale in peso di sostanze estratte, sul peso totale del malto utilizzato, ottenuta in condizioni di ammostamento standard. E' un valore importante per i malti base, presenti in % elevata nelle nostre ricette. Più questo valore è alto, maggiormente performante risulterà il nostro malto.
Può essere indicato come Fine Grind (macinatura fine 0,2 mm) o come Coarse Grind (macinatura grossolana 0,7 mm).

Proteine Totali – Il contenuto di proteine del malto è un altro parametro importante, in quanto queste sono responsabili sia del corpo che della tenuta della schiuma, che di possibili problematiche di torbidità. Valori ottimali si attestano intorno al 10%. Nel nostro malto Pilsner prodotto dalla Weyermann si va da un minimo di 9,5% ad un max di 12%.

Moisture content (%) o UMIDITA'  E' un valore importante perché un malto correttamente essiccato è meno suscettibile all’attacco di muffe, batteri, etc., e si conserva quindi meglio e più a lungo. Inoltre chiaramente, a parità di peso, un malto con una quantità di umidità inferiore presenta un maggior contenuto di amido. Nella nostra scheda il malto pilsner ha un valore del 5%.
N.B. Valori oltre il 6% possono essere indice di un essiccamento non adeguato.


English Version

Weyermann of Bamberg, malts distributed by UBERTI Venezia, 
has developed and published a series of flavor wheels to describe 
their malts.
These aroma wheels are practical and very useful for 
homebrewers, as they group the  different aromatic groups, 
both in the kernel version (i.e. when we taste them before  
mash, in particular for caramel and special malts), and in the
 "wort" version. "(Or after the mash): 
1.    Toasted flavors: coffee, cocoa, chocolate, toasted almond, 
dried fruit, bread
2.  Smoky aromas: smoked wood, clove
3.  Fruity aromas: almond, hazelnut, raisin, vanilla
4.  Malted flavors: honey, biscuit, jam, malt
5.  Caramelized flavors: toffee, caramel
6.  Taste: sour, sweet, bitter
We will analyze and describe in succession the two base malts 
par excellence: 
pilsner malt and pale ale malt, malts that enter the grist of each
 beer according to the style we are going to brew. 
Before talking about hops and yeasts as well as spices, without 
forgetting the water profile, knowing the malts in their aromatic
entirety as well as in the exquisitely chemical characteristics, is 
certainly the starting point for those who decide to approach the
 world of  homebrewing.
 
MALT PILS 
It is a malt made with the best quality German beer barley, it 
provides the perfect base for all styles of beer, especially for 
bottom-fermented beers. 
This malt is initially dried at very low temperatures, then 
various temperature steps from 60 ° C up to 80 ° C for a 
duration ranging from a few hours to several days. 
The malt takes on a very light color and a delicate but 
distinctive flavor of golden bread crust. 
The level of concentration of enzymes within the raw 
material remains such as to allow the conversion of 
starch into fermentable sugars, whether they are used
 alone  or mixed with other malts. 
On the nose you can perceive the sweet malty with light 
notes of honey, which are more appreciable by chewing
a grain. 
The suit 2,5 pre boil - 4,5 post boil, EBC or 1,4-2,1 
Lovibond, SG 1.30-1.032.
The very high enzymatic activity is such as to be able 
to transform the starch content also released by other 
malts included in the grist. 
It is a malt that can be used 100% in our beer recipe.
At first glance one might be induced to not understand
 anything, but looking at it carefully it is evident the 
various aromas have a number on a scale from 1 to 5 that 
allows us to identify the main aromas provided by this 
wort malt. 
Scale 3 highlights the Sweet = Sweet aroma, which we 
can easily appreciate by chewing a grain of this malt.
Scale 2 identifies the Malty Sweet = Dolce Maltato 
aroma, which characterizes this barley malt in a 
decisive way.
Scale 1 tells us that other aromas such as honey, 
biscuit and caramel (caramelized aromas) can be 
appreciated in minimal quantities, then in a barely 
perceptible way you can find vanilla, hazelnut 
(fruity aromas). In the sweet taste scale, 
bitterness and acidity are detected, but to a 
minimal extent, however, dominated by malty 
sweetness, while in the toasted aroma scale 
the Bready aroma = breaded flavor is seen 
below the value 1. 
The Kolbach index of this malt ranges from a 
minimum of 36 to a maximum of 42%, it is an
 indicative parameter of the degree of modification
of the malt.
The desired values ​​for base malts are around 35-40%
 for Pils malts, and 40-45% for Pale malts.
Higher values ​​indicate that there was too much action of the
 proteolytic enzymes, which therefore excessively degraded 
the protein content. This could lead to a lack of body and 
above all compromise the seal of the foam. Lower values ​​
instead characterize a submodified malt, which could 
therefore have an excessive amount of proteins responsible
for the formation of turbidity, and a lower yield in extract 
(due to the protein network that surrounds the starch 
granules).
The friability is 84%, this indicates the ease with which
 the malt grain is crushed  (as a result of the biochemical 
processes that occurred during malting it is much more 
friable than barley as it is). 
This too is an indication of the modification of the  malt. 
Another value to consider is Extract (dry substance) 
which is equal to 80.5%, an important figure for 
calculating the yield of the malt and therefore the 
efficiency of your mashing process, namely the 
extract on dry (finely ground). 
This value indicates the percentage by weight 
of extracted substances, on the total weight of 
the malt used, obtained under standard mashing
 conditions. It is an important  value  for base 
malts, present in high% in our recipes. 
The higher this value is, the more efficient our 
malt will be.
It can be referred to as Fine Grind (0.2mm fine grind)
 or as Coarse Grind (0.7mm coarse grind).
Total Proteins - The protein content of malt is another
 important parameter, as these are responsible for both 
the body and the seal of the foam, and for possible 
problems of turbidity. Optimal values ​​are around 10%. 
Our Pilsner malt produced by Weyermann ranges from
 a minimum of 9.5% to a maximum of 12%. 
Moisture content (%) or HUMIDITY - This is an 
important value because a properly dried malt is less 
susceptible to attack by molds, bacteria, etc., and 
therefore keeps better and longer. Furthermore, 
clearly, for the same weight, a malt with a lower 
quantity of humidity has a higher starch content. 
In our factsheet, pilsner malt has a value of 5%. 
N.B. Values ​​over 6% may indicate inadequate drying.






domenica 5 giugno 2022

La mia PanDoc torna a Expo 2022

 


Ogni mia birra ha una sua etichetta, che mi diverto a creare pur non essendo un grafico o un designer : mi stimola molto creare e utilizzare la fantasia per collegare visivamente la mia birra a una immagine.

Leggendo come gli antichi facevano la birra, le loro tecniche di birrificazione e gli ingredienti utilizzati, anche se nell'antichità il luppolo ancora non era conosciuto e quindi queste birre antiche non possono essere assimilabili a quelle odierne, mi ha molto incuriosito l'utilizzo del pane

Una poesia sumera risalente a 3900 anni fa che onora Ninkasi, la divinità patrona della produzione della birra, contiene la più antica ricetta esistente di birra, descrivendo la produzione di birra a partire dall'orzo per mezzo del pane.

Nei reperti antichi spesso si vedono due persone bere con una cannuccia, che ha l’estremità inferiore caratterizzata da una serie di forellini che servivano a filtrare la birra prima di berla poiché all’interno del liquido potevano rimanere scorze di orzo che era pericoloso ingerire. È anche vero però che questo modo di berla faceva forse parte di un cerimoniale di condivisione delle bevande legato all’ospitalità e all’amicizia. 


Per prima cosa gli antichi sceglievano una qualità di chicchi d’orzo ( o più raramente farro ) che fosse la migliore, li si inumidiva continuamente, finché iniziavano a germogliare dopo di che si mettevano ad asciugare al sole. Poi, quando erano ben secchi, venivano macinati e con la farina così ottenuta, si formavano i cosiddetti “ pani da birra “ .

Dopo averli fatti lievitare andavano cotti in forno solo per poco tempo, in modo da lasciare l’interno di questi pani "crudo", per favorire la successiva fermentazione. La fase successive prevedeva che si sbriciolassero in acqua a fermentare il mosto così ottenuto fino a che non raggiungesse una certa gradazione alcolica : è stato ipotizzato che venisse aggiunto succo di dattero, ricco di zucchero per aiutare la fermentazione e alzare quindi il tasso alcolico. Il liquido così ottenuto andava filtrato attraverso un setaccio e riposto all’interno di un grande vaso. L’ultima fase della lavorazione consisteva nel riporre il liquido in piccole giare sigillate con tappi di terracotta.

Quanto descritto come metodo è ancora in uso in Sudan, dove questa bevanda viene chiamata Buzah, così come in Etiopia dove la chiamano Suua



Ora non mi restava che mettere in atto le nozioni acquisite e cercare di utilizzare il pane come ingrediente in più nella birra fatta in casa, da buon homebrewer non mi spaventa provare e sperimentare.

Il risultato finale è stato davvero incoraggiante, tanto è vero che a Expo 2021 della Brasseria Veneta è stata premiata anche per il valore aggiunto del suo essere Gluten Free.



Vi lascio la ricetta perchè chi ne avesse voglia la possa riprodurre tal quale oppure mettendoci le sue intuizioni e le variazioni che gli sembreranno più meritevoli.

Questa birra sarà di nuovo presente e degustabile a Expo della Brasseria 2022.




Vi aspetto per berla insieme !!! Cheers






venerdì 29 aprile 2022

La mia Black Ipa 2022

Questa è una delle birre a cui sono più affezionato , ricetta con cui fui premiato a EXPO 2015.

E' una birra intrigante dal bouquet complesso e dalla luppolatura molto interessante.

In quegli anni all'interno del concorso Expo destinato ai soci della Brasseria Veneta venivamo guidati dai birrai poi presenti in rassegna nel produrre una birra che sarebbe stata oggetto di valutazione da parte degli esperti.


La birra ha anche una sua bella etichetta , che la identifica subito quando uno la vede e già cosa cosa troverà nel bicchiere.


I malti scuri uniti ai luppoli americani caratterizzano questa Black Ipa dal carattere felino e al tempo stesso fiera nell’elegante fusione dei sentori tostati con quelli erbaceei e agrumati. Il finale risulta amaro tipico delle IPA: insomma una bevuta intrigante e di facile beva!



L' olfatto è ricco, cremoso e sfaccettato: subito caffè e orzo tostati poi liquirizia e cacao. Si apprezzano anche china e rabarbaro e un agrume che ricorda le note del chinotto, al crescere della temperatura vaghe note di mandorla e amaretto.


Un bouquet armonioso che ritroviamo all’assaggio, ben costruito tra unghiosità torrefatte e morbidezze di fondo, preludio a un retronasale intonato a corde balsamiche e, in specie, resinose. Maliziosa, ma assennata nel volume alcolico di  solo 6 gradi. 


Nella ricetta non è scritto ma ho ovviamente fatto il cold steeping per i malti scuri la sera prima e poi utilizzati verso la fine del mash o durante la bollitura. A volte utilizzo come luppolo il Simcoe altre volte il Mosaic.


La fermentazione è stata a dir poco vigorosa, a testimionare la buona salute del lievito !


Vi lascio la ricetta perchè la possiate riprodurre e mi interessa sapere poi il vostro risultato finale, fatemi sapere ! CHEERS .