sabato 15 gennaio 2022

Homebrewing una passione per i druidi dell'era moderna

 Gli Homebrewer in Italia rappresentano ancora un movimento di  nicchia, che aumentando la gente che ha passione per la birra artigianale sta crescendo: un fenomeno che rappresenta la “cantera” dei futuri nuovi birrai che si svilupperà tra le sale cottura e i fermentatori dei birrifici artigianali nuovi e preesistenti.

L’ Homebrewer appartiene a quella categoria di individui che praticano l’arte brassicola, ovvero la produzione di birra, tra le mura domestiche. Nasce come hobby, per la legge italiana non deve rappresentare una fonte di guadagno in quanto le birre prodotte non sono adatte per la vendita al pubblico. L’ homebrewer può produrre birra per il consumo personale o per amici e parenti.

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In casa possiamo fare la birra scegliendo  tra l’utilizzo di kit luppolati (il più semplice), la pratica dell’estratto+grani (E+G) per arrivare alla metodologia dell’All Grain, che si utilizza nei microbirrifici artigianali anche se con strumenti adatti alla produzione domestica.
La birra come narra la leggenda è nata per caso, grazie alla memoria dei nostri antenati possiamo solo indovinare come si é sviluppata: un miscuglio di grani d’orzo e d’acqua. Anche gli archeologi ci testimoniano che il primo cereale coltivato é stato l’orzo, perchè il più facile da coltivare, fattore che ha reso possibile che i popoli da nomadi diventassero stanziali facendo nascere i primi villaggi.
Le prime tracce evidenti di “birra” trovano una data nel 3.700 A.C. tra i Sumeri grazie al contenuto descritto su una tavoletta di argilla – Monumento Blu  – che elenca i doni propiziatori offerti alla dea Nin-Harra come capretti, miele e birra.
L’arte birraia era una professione riservata alle donne : Sikaru (pane liquido), Karunnu di Farro tra i Sumeri, miscelando queste in proporzioni diversi c’era la Niud addolcita con zucchero di datteri e la Bi-Du, la birra “ordinaria” utilizzata per calcolare il salario-base degli operai (addirittura pare fosse di 3 litri al giorno!).
Gli Egiziani attribuiscono ad Osiride la paternità della birra, proprio per il connubio tra birra e immortalità : nelle tombe dei ricchi non è infrequente trovare delle minibirrerie. Nel “papiro Ebers” sono descritte oltre 600 prescrizioni mediche per alleviare le sofferenze dell’umanità il cui ingrediente principale era la birra. Le scuole superiori insegnano la fabbricazione della birra prima della scrittura e della lettura.
In Egitto la birra era lo “Zhytum”, tra i cugini oltre mediterraneo “Zhytos” : è facile presumere e immaginare che queste birre fossero alquanto zuccherine con un grado alcolico piuttosto basso.

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Furono le donne a capire che la birra fermentava più velocemente masticando i grani e grazie all’enzima della ptialina presente nella saliva gli amidi  si convertivano in zuccheri adatti alla fermentazione.
Ancora oggi in molte zone dell’America Latina, possiamo vedere donne masticare i grani e sputarli nella marmitta, ripetendo il più antico rituale di birrificazione conosciuto sulla terra.
Il monopolio femminile sulla fabbricazione della birra arriva sino al Medio-Evo, ci sono leggi germaniche che indicano spettare esclusivamente alla tenutaria la proprietà del materiale di brassaggio che spesso fa parte della sua dote di matrimonio e in Gran Bretagna sono note le “Ale Wives” che preparano la nobile bevanda e il mestiere di vendere la birra é di predominio delle donne.
Ricordiamo che le legioni romane scoprono in Gallia la birra, qui i Barbari utilizzano tecniche migliori di cottura per fare la birra: utilizzano pietre riscaldate per la cottura, inventano le botti per un più lungo periodo di conservazione e inventano una famosa pozione magica mescolando a una birra di frumento una parte di idromele,  aromatizzano le loro birre con anice, assenzio e finocchio, mentre i Druidi preparano a loro volta un’infusione magica dai poteri curativi impiegando un ingrediente segreto, la salvia.

I Celti sono stanziati principalmente in Gallia e in Britannia: la loro straordinaria civiltà è bagnata di birra fin dai primordi e si sviluppa principalmente nella verde Irlanda, la birra tipica bevanda ottenuta dal frumento veniva bevuta schietta.

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La leggenda narra che “La nascita del popolo irlandese è dovuta secondo una leggenda ai Fomoriani, creature mostruose dal becco aguzzo e dalle gambe umanoidi, che avevano la potenza e l’immortalità grazie al segreto della fabbricazione della birra, che fu loro sottratto dall’eroe di Mag Meld, una specie di Prometeo irlandese.”
Anche i sacri libri del popolo ebraico parlano di birra, come nel biblico Deuteronomio, il Talmud e nella festa degli Azzimi, che ricorda la fuga dall’Egitto, durante la quale si mangia per sette giorni pane senza lievito e si beve birra. Inoltre questa bevanda è regina durante l’annuale festività del Purim, considerata la più popolare dagli ebrei.

 E arriviamo ai giorni nostri, dove la birra artigianale è sicuramente più di una bevanda : nella magia di questa pozione troviamo momenti di aggregazione, comunicazione, amicizia, sorrisi che si concludono nella bevuta di una o più pinte di buona birra fatta in casa.




Da acqua e grani di orzo grazie alla fermentazione e alla magia conosciuta degli homebrewer, nasce dal mosto verde un liquido di colori e aromi diversi grazie anche a luppoli e spezie che si chiamerà birra.
La maggior parte dei Druidi Moderni sono di sesso maschile anche se la quota rosa piano piano comincia ad avere numeri sempre più importanti, la birra un fenomeno magico che porterà a favorire sempre più l’aggregazione, momenti sociali e di intrattenimento perchè le persone possano avere un contatto non utilizzando social o telefonini.
La magia della birra fatta in casa, se volete conoscerla e toccarla con mano seguendo le attività della Brasseria Veneta , EXPO delle Birre Artigianali compresa.



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